Questo è un componimento giovanile che ho rimesso in metrica. Si tratta di 14 versi settenari a rime sparse.

O poveri poeti
costretti a cantar
lodo e a disegnare
lassù nel cielo
occhi, labbra e seno
per dipingere una
Dea che non avranno
mai, a loro basta
un calamaio e le
piume di un gabbiano
disegnando tutto in
torno, e che ne pensi
Galileo, per loro il
mondo è solo tondo.