Federido Il Grande, ma grande per cosa? Un culo smisurato | Recensione del libro di Alessandro Barbero

E’ forse il libro più breve del Professor Barbero, ma proprio per questo i contenuti sembrano condensati tanto da tenere sempre alta l’attenzione degli amanti del genere e del Professore. Il libro sembra dividersi in due parti: prima e dopo l’incoronazione. Con un Federico adolescente insicuro, fragile, vittima di un padre, Federico Guglielmo detto il Re Sergente, severo fino all’inverosimile e un Federico post-incoronazione che sembra molto più simile al suo genitore con alcuni distinguo. Soprattutto all’inizio e nei primi capitoli la domanda che mi è sorta spontanea è stata: ma perchè Grande? Sono stati definiti grandi, reali e condottieri di ben più alto spessore: Caterina di Russia, Alessandro III di Macedonia e Carlo della dinastia Carolingia. Federico di Prussia era cinico, anaffettivo, dispotico. Amava solo i suoi levrieri. Non ha avuto figli e del resto anche i contatti con la moglie erano ridotti all’osso. Forse l’unico individuo che abbia veramente amato è stata la sorella Guglielmina, seppure senza grandi slanci di empatia. Di Federico non ci si poteva fidare, si può immaginare che la parola di un Sovrano, a maggior ragione illuminato come si definiva, era qualcosa di imprescindibile. Tutta Europa stava a guardare il Re di Prussia che faceva e sfaceva patti e accordi, un comportamento, così diceva Mariateresa d’Austria, che non si era mai visto in un Re. Non sono riuscito a capire se è stato più fortunato o più abile militarmente. Senza ombra di dubbio l’esercito prussiano era qualcosa di impensabile per le monarchie europee, non tanto per la grandezza, anche perchè la Prussia prima dell’invasione della Slesia contava circa due milioni di abitanti, la Francia ad esempio dieci volte tanto. Ma la proporzione tra civili e militari era sicuramente a favore di questi ultimi. E poi non dimentichiamo il comportamento esterofilo di Federico che per lui tutto quello che veniva dall’estero, e in particolar modo dalla Francia, era migliore. Infatti era facilissimo che soldati e ufficiali venivano reclutati in giro per l’Europa. E’ un libro che si legge in un paio di giorni e la parte un po’ noiosa, almeno per me, è stata la descrizione delle battaglie che lo hanno reso celebre, ma le ridotte dimensioni non hanno permesso il dilungarsi oltre.

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